Nella corsa alle Europee del 8 e 9 giugno ad alimentare le tensioni tra i partiti sono i temi interni, dalla Giustizia ai diritti civili, ma è soprattutto sul superbonus che non si placano le polemiche nonostante il voto compatto della Maggioranza in Senato, che ha dato il primo via libera al decreto che non senza fibrillazioni di fatto spalma le detrazioni per le spese sostenute nel biennio 24-25 in 10 anni e non più in quattro. Testo che arriva ora alla Camera con un iter blindato e tempi strettissimi perché dovrà essere approvato e convertito in legge entro il 28. E' ancora una volta il Ministro dell'Economia Giorgetti a difendere la misura dopo i botta e risposta con Tajani, ora il titolare del dicastero di via XX Settembre replica al Presidente dell'ABI Patuelli che aveva espresso sorpresa per una norma definita imprevista e imprevedibile, con anche un effetto retroattivo. "Tutti fanno sacrifici e se fanno un po' di sacrifici anche le banche non è sbagliato", l'affondo di Giorgetti. Intanto, altro fronte, saltato il match televisivo in Rai, a due, tra Meloni e Schlein dopo i rilievi dell'AGCOM, la questione confronto resta aperta così come resta sul tavolo la proposta di Sky Tg24 di un confronto con tutti gli otto leader delle liste presenti in Parlamento.