La settimana si apre col faro sulle modifiche al superbonus edilizia decise dal Governo con l'ultimo decreto. Fra poche ore il confronto: prima con banca assicurazione delle imprese e cassa depositi e prestiti poi con le associazioni di categoria del mondo dell'edilizia che avevano lanciato il loro allarme dopo lo stop immediato ai crediti d'imposta stabilito dell'Esecutivo che adesso apre a possibili cambiamenti, ma ribadisce la scelta era obbligata e necessaria per non sfasciare del tutto i conti dello Stato. Il superbonus per come era è già costato, dice Giorgia Meloni, duemila Euro ad ogni italiano. "Noi adesso dobbiamo cercare una soluzione per evitare le migliaia di aziende rischino il tracollo perché qualcuno potesse dire in campagna elettorale che gratuitamente si ristrutturano le case." Da Forza Italia, che non ha nascosto perplessità specie sulla tempistica, scende però ora in campo Berlusconi a sostenere la linea del Governo; che definisce giustificata e forse inevitabile per evitare danni al bilancio dello Stato che potrebbero portare perfino a un default, ma anche lui accenna a modifiche qualora il Parlamento lo ritenesse opportuno. Le opposizioni bocciano l'operato del Governo con toni diversi. Durissimi quelli del Movimento 5 Stelle, padre del superbonus per l'edilizia, ma anche il PD non lesina le critiche. "Non si può penalizzare il 100% del Paese perché il 10% ha sbagliato. Quindi mi auguro che questo provvedimento, in qualche modo, riapra la discussione seria in Parlamento e ci si dica con chiarezza cosa vogliamo fare di uno dei settori strategici." Ai vertici sul superbonus parteciperanno i ministri competenti, Giorgetti in primis; non ci sarà invece Giorgia Meloni che nelle prossime 72 ore potrebbe andare a Kiev, con lo staff di Zelensky che ha già detto: l'aspettiamo e saremo molto lieti di accoglierla, siamo grati di quello che Lei, il Governo e tutto il popolo italiano stanno facendo per il sostegno dell'Ucraina.