I toni restano alti, sostenuti, meno forti, ma non meno divisivi. Il superbonus continua a essere terreno di scontro non solo per le opposizioni, ma ora, anche e soprattutto, nella maggioranza e nello stesso Governo. Con il via libera all'emendamento dell'esecutivo al decreto sull'incentivo arrivano subito le polemiche, ad aprire le danze il vicepremier Taiani che avverte: "è una proposta di Giorgetti, non del Governo, io mai consultato". Secca la replica del ministro dell'economia: "ho una responsabilità e difendo gli interessi dell'Italia". Passano solo 24 ore ed ecco un secondo botta e risposta Forza Italia - Lega. "Voglio vederci chiaro nel nuovo testo. Lunedì mattina, come partito, ascolterò tutti i rappresentanti delle varie categorie per capire cosa c'è da aggiustare in parlamento rispetto a questa proposta che è venuta dal Ministero". "Io penso che Tajani quando leggerà l'emendamento capirà esattamente il buon senso che l'ha ispirato. Credo che se ne farà una ragione anche lui perché altrimenti dovremmo andare a ridiscutere tante spese che abbiamo". Il segretario degli azzurri prova poi ad ammorbidire i toni, "Giorgetti è un caro amico e un ottimo ministro, non è che per un emendamento traballa il Governo e non sottovaluto i rischi per i conti pubblici", parole che danno il gancio alle opposizioni per criticare l'operato dell'esecutivo, con I DEM che parlano di scarsa credibilità ed ennesima retromarcia del ministro dell'economia rispetto alle dichiarazioni fatte in parlamento. Emendamento, cosiddetto spalma crediti, grazie al quale le spese sostenute nel biennio 24-25 ricorrendo al superbonus sono detratte non più in quattro, ma in 10 anni, per un ammontare complessivo di circa 12 miliardi. "Nel merito siamo contenti che ci sia stato un approfondimento rispetto alle dichiarazioni fatte, il testo è molto meno impattante di quanto si temesse", Il commento dell'associazione dei costruttori.























