L'attesa per l'incontro di lunedì tra Draghi e Conte si consuma in un clima di freddezza e di sfida, con il Capo del Movimento 5 Stelle che nelle ultime ore, almeno pubblicamente, non ha tolto dal tavolo l'ipotesi che il partito esca dalla maggioranza, limitandosi magari ad un appoggio esterno. Anzi ha rinviato ad una decisione collegiale che passi anche attraverso gli organi politici. E una prima riunione del Consiglio Nazionale si dovrebbe tenere proprio lunedì mattina, a ridosso del faccia a faccia tra il Premier e Conte, che una fronda abbastanza consistente di Parlamentari grillini voglia smarcarsi dalla maggioranza è cosa nota e il rischio, temono in molti, è che la tentazione anche dell'incidente parlamentare, possa crescere davanti a provvedimenti difficili da digerire per il Movimento, come il Decreto Aiuti o un altro invio di armi all'Ucraina. Fibrillazioni condannate nettamente dal Ministro Di Maio: "In questo momento storico del Mondo, se il Governo cade, io non so a quanto può arrivare lo spread, che è una vecchia creatura con cui abbiamo fatto i conti in passato. Ma una cosa è certa, i costi continueranno a salire per le famiglie italiane, i tassi di interesse sui mutui, continueranno a salire". Posizioni quelle grilline, che rischiano di creare frizioni anche con l'alleato PD che chiama invece alla responsabilità: Il PD chiede a tutte le forze politiche di Governo, la massima unità sulle emergenze del Paese non possono esserci divisioni sul costo della benzina, sul caro energia, sulla riduzione del cuneo fiscale per interventi strutturali sul lavoro e soprattutto per la lotta contro la siccità, non devono esserci divisioni. Chiediamo la massima unità di tutte le forze politiche. "Altro che Governo dei migliori" è l'affondo dall'opposizione di Giorgia Meloni, "L'Italia ha bisogno di un Governo di patrioti con un programma condiviso e legittimato dal voto popolare" Governo di patrioti, con un programma governo di patrioti, con un programma.