Settimana delicata quella che si apre per il Governo. I leader di maggioranza rassicurano sulla tenuta dell'esecutivo ma le distanze sul sostegno bellico a Kiev e ora anche sull'adesione della Finlandia alla Nato restano. Il terzo decreto interministeriale per l'invio di armi all'Ucraina di fatto è operativo. Il Ministro della Difesa Guerini è pronto a riferire al Copasir. Ma numerosi sono gli impegni soprattutto del Premier Draghi, mercoledì il Primo Ministro finlandese Sanna Marin sarà a Palazzo Chigi poi giovedì l'informativa del Presidente del Consiglio in Parlamento, un dibattito che si annuncia incandescente con i 5 stelle che non demordono nel chiedere la possibilità di esprimersi con un voto sulla linea italiana quanto al conflitto in Ucraina. Non sarà sull'informativa, tecnicamente non è possibile, ma l'auspicio dei pentastellati è che possa avvenire più avanti magari sulle comunicazioni a ridosso del Consiglio europeo straordinario di fine mese. É un bene quando il Governo viene in aula, aveva detto il Presidente della Camera Fico e la Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati rilancia: sulla guerra il Parlamento deve essere determinante nel decidere gli indirizzi. Non solo i 5 stelle ma anche la sinistra di Governo e in parte la Lega di Salvini non vogliono sentir parlare di nuove armi a Kiev, non così il Pd: "Adesso noi siamo a discutere di un cessate il fuoco, di una tregua e dell'apertura di un possibile percorso negoziale perché i russi sono paralizzati e non riescono a sfondare, perché se avessero sfondato non saremmo a discutere per nulla di tutto questo e se non hanno sfondato, non hanno sfondato perché gli ucraini sono stati sostenuti e aiutati con forniture di armi necessarie a contrastare le aree." C'è poi la richiesta di adesione alla Nato di Helsinki, altro dibattito aperto. "Una decisione giusta, assunta in un momento sbagliato può diventare a sua volta una decisione sbagliata." Il Ministro degli Esteri Di Maio che difende e puntella la posizione responsabile del movimento sull'Ucraina, assicura e parla di amplissimo consenso di tutti i Paesi e anche della stessa Turchia, d'accordo dice, in linea di principio.























