Quella del gas appare sempre di più un'emergenza che costringe i partiti a studiare una soluzione seppur diversa per ciascuno; sembrano però tutti d'accordo sulla necessità del Price cap europeo ed intervenire con un decreto che possa frenare i rincari in bolletta, sul come farlo i distinguo. I rialzi odierni confermano l'urgenza di un intervento drastico che ponga un tetto fissato al prezzo dell'elettricità, dice il segretario del PD Enrico Letta, e la necessità di raddoppiare il credito di imposta per l'energia che consente il recupero di parte degli enormi aumenti in corso. Il presidente di turno dell'Unione Europea, il premier ceco, annuncia che la presidenza di turno convoca una riunione urgente dei ministri dell'energia a metà settembre. Una proposta però che si scontra con lo scetticismo di Carlo Calenda, il tetto al prezzo del gas non si può fare perché sennò le forniture di gas vanno altrove. Letta al momento dice Calenda non ha preso posizione sul rigassificatore di Piombino, non è ottimista il leader della Lega Salvini che vede materializzarsi lo spettro di un razionamento dell'energia, il rischio di razionamento in autunno c'è, dice Salvini, se il prezzo non scende il prossimo Governo dovrà razionare luce e gas a partire dalle imprese; Luigi Di Maio assicura che il Governo sta facendo di tutto per evitare il razionamento e adotterà provvedimenti incisivi. Di un decreto del Governo parla anche Silvio Berlusconi ai prezzi attuali del gas, dice il presidente di Forza Italia, si rischia un disastro per le famiglie che si troveranno di fronte al dilemma fra fare la spesa e pagare le bollette; Giorgia Meloni si dice pronta a votare in Parlamento una proposta che sulla differenza del costo del gas rispetto allo scorso anno vengono azzerate le tasse.