La campagna elettorale va avanti intrecciandosi inevitabilmente con l'attività parlamentare. Con l'approvazione in Senato del Decreto Aiuti si riaccende il dibattito tra i leader a cominciare dall'emendamento che cancella il tetto massimo allo stipendio dei lavoratori della Pubblica Amministrazione: i €240 mila introdotti dal governo Renzi. Interviene immediatamente il leader di Italia Viva definendo la modifica non certo geniale. Contrario anche il Partito Democratico che si dice favorevole ad una correzione del testo. Si fa sentire il leader dei Cinque Stelle: "Infilano in un Decreto Aiuti un intervento del genere con la compiacenza del Governo e il voto di Forza Italia, PD e Italia Viva". Alza la voce anche sul Superbonus Giuseppe Conte rivendicando i meriti dei Cinque Stelle per la modifica introdotta. Parla di pregiudizi del Governo sulla misura e attacca Letta e Dem: "Ora chiedano scusa". I temi delle elezioni appunto: messa a terra del PNRR, pressione fiscale, lavoro, il caro energia. Salvini torna sullo scostamento di bilancio e incalza PD e alleati a firmare un decreto da 30 miliardi per affrontare l'emergenza. La presidente di Fratelli d'Italia non crede al ricorso al debito se non come estrema ratio e rilancia il nome dell'Italia in Europa e attacca Letta e Di Maio che, dice, parlano male dell'Italia all'estero disposti alle macerie, è l'accusa di Meloni, pur di governare. Enrico Letta continua la campagna per il voto utile: "Con questa legge elettorale gli unici che possono battere a destra siamo noi". Una polarizzazione che non piace a Calenda che continua a chiedere a gran voce un dibattito tra leader e attacca: "Letta e Meloni rappresentano coalizioni che non si reggono in piedi, ognuno vuole cose diverse".























