Ucraina, Conte: serve diplomazia, basta invio di armi

17 mag 2022
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Da tempo lavorano per un matrimonio di interesse ma la strategia sull'Ucraina, da qualche settimana, divide Giuseppe Conte ed Enrico Letta. Il leader a 5 Stelle ha riunito il Consiglio nazionale che ha ribadito il sostegno a Kiev ma optando con convinzione per la via diplomatica e lasciando stare nuovi invii di armi alla resistenza locale. In vista dell'informativa di Mario Draghi, giovedì 19 alla Camera e al Senato, il leader pentastellato ha chiesto un atto di indirizzo del Parlamento, prassi non prevista per le comunicazioni del Presidente del Consiglio. "Adesso riteniamo che ci sia una nuova fase, entriamo in una nuova fase in cui l'Italia deve essere il protagonista, in prima linea, non da sola ovviamente ma con gli altri Paesi europei per spingere con tutti gli sforzi possibili diplomatici per una soluzione negoziale, per un negoziato. Dobbiamo assolutamente porre fine a questa guerra." Nella Giornata contro la omotransfobia il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha postato la foto della Farnesina su cui campeggia la bandiera arcobaleno, simbolo delle battaglie LGBT esortando ad approvare in fretta la Legge Zan contro le aggressioni ai danni di omosessuali e trans. Terreno di incontro con il Partito democratico di Letta che davanti alla direzione ha fatto balenare lo scenario di una rottura con la destra se sui diritti civili e sull'integrazione dovesse continuare la sua crociata intollerante. "Noi dobbiamo essere quelli che spingono invece il cambiamento e lo dico senza nessun tentennamento anche a costo, in alcuni passaggi, di strappare, anche al costo di strappare. Non fermiamoci con l'idea che dobbiamo per forza trascinarci tutti dietro." Letta ha difeso le ragioni del sostegno bellico ai militari di Kiev perché avverte: le condizioni oggi per una pace vera ci sono grazie alle scelte che abbiamo fatto nei giorni scorsi, scelte faticose ma necessarie. A chi nel suo partito mugugna perché vuole spezzare l'asse con il Movimento 5 Stelle il Segretario fa sapere che ci sono state delle tensioni e dei distinguo ma che di fronte ad un centrodestra che si ricompatterà questa ricerca di alleanze va svolta, qualunque sia la legge elettorale con la quale voteremo.

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