Una prova muscolare e un conflitto più probabile. In uno scenario di crescente tensione, la Farnesina invita, dopo una riunione dell'Unità di Crisi, gli italiani a lasciare l'Ucraina. Circa 2 mila i connazionali presenti nel Paese. Rientrerà in Italia anche il personale considerato non essenziale della sede diplomatica di Kiev, ambasciata che resterà pienamente operativa. "L'Unità di Crisi della Farnesina in queste settimane, ha svolto una missione di ricognizione per comprendere appieno la situazione sul terreno e come sapete, l'Italia riconosce pienamente l'integrità territoriale dell'Ucraina e riconosce il diritto di tutti gli Stati sovrani, a determinare le proprie alleanze. Ovviamente, lavoriamo a mantenere aperto un canale di dialogo con Mosca, lavoriamo tutti per una soluzione diplomatica e ci auguriamo che il prima possibile possano arrivare segnali tangibili in tal senso". Salvini ricorda come al mercato italiano attraverso l'Ucraina, vengono destinati circa 30 miliardi di metri cubi di gas russo, pertanto attenuare le tensioni ed evitare un'escalation militare, afferma il leader della Lega, è una questione di sicurezza nazionale per il nostro Paese. Dall'opposizione Meloni si augura che l'Italia, rimasta finora politicamente ai margini, così il leader di Fratelli d'Italia, possa giocare un ruolo da protagonista nella mediazione. Nell'ultima conferenza stampa, il premier Draghi ha sottolineato che geopolitica, questione energetica e inflazione, rappresentino seri rischi per la crescita economica italiana.























