L'attesa del vertice di Parigi vede concentrarsi sul ruolo che potrà giocare Giorgia Meloni le considerazioni politiche nel nostro Paese. Non è un mistero quanto il fronte della maggioranza punti su questo, sulla possibilità che possa essere proprio il presidente del Consiglio italiano, grazie al suo rapporto con Trump, a fare da pontiere fra l'Europa e gli Stati Uniti, proprio in un momento in cui, invece, da oltreoceano, arrivano continue stoccate nei confronti dell'Unione Europea. La premessa, del resto, è quella rilanciata dal Vicepremier e Ministro degli Esteri Tajani: non si può pensare una pace duratura e giusta fra Russia e Ucraina senza un ruolo centrale dell'Europa e senza Kiev protagonista. I dubbi dell'opposizione sono quelli ribaditi da Elly Schlein, che definisce gravi gli attacchi verbali delle ultime ore arrivati all'Unione dal vice di Trump: trattative bilaterali di tipo amicale, avverte la leader del PD, porterebbero invece indebolire l'Unione Europea. Mentre cresce l'attesa per gli sviluppi internazionali, sul fronte interno è di nuovo botta e risposta tra Forza Italia e Lega, perché il Carroccio insiste sulla rottamazione delle cartelle e gli azzurri insistono altrettanto, invece, sul taglio delle aliquote Irpef. Per la Lega utilizzare le poche risorse disponibili per questo, porterebbe solo a una mancetta per pochi, mentre la rottamazione darebbe respiro a 23 milioni di italiani, opposta alla visione di Forza Italia, secondo cui il taglio dell'Irpef è un punto fermo del programma ed è proprio la scarsità delle risorse a rendere necessario usarle per qualcosa che aiuti davvero il ceto medio. Ma, dice il capogruppo azzurro alla Camera Barelli: se si trovano le coperture, noi sulla rottamazione siamo d'accordo.