Buongiorno Monica. Sì, allora, intanto i tempi sono contingentati, stretti, entro il 31 dicembre deve essere approvata questa manovra, pena l'esercizio provvisorio. In questo momento il testo è in commissione bilancio, lì verranno studiati gli emendamenti. Cosa è successo ieri? Che le opposizioni hanno occupato simbolicamente la commissione bilancio per l'assenza della maggioranza. Maggioranza assente perché c'è stata una riunione, prima che partisse Giorgia Meloni, proprio rispetto agli emendamenti, a quello che accadrà nella manovra e nel testo nelle prossime ore, nelle prossime due settimane. Gli emendamenti sono tanti, vanno ridotti altrimenti non si arriva sicuramente al 31 dicembre per l'approvazione. I soldi non sono tantissimi, perché sono 400 milioni per le eventuali modifiche al testo, e quindi si sta cercando di capire come andare avanti per evitare, proprio, l'esercizio provvisorio. Ieri, dicevi, il disco verde da Bruxelles. Sì, di fatto non una piena promozione ma neanche una bocciatura. Una manovra che su alcuni punti, appunto, è stata criticata, su altri ha rispettato, in qualche modo, le raccomandazioni del Consiglio di luglio ma, soprattutto, una manovra che in questo momento divide. Giorgetti, per esempio, con Giorgia Meloni molto contenti e soddisfatti. Appunto, ieri il Ministro dell'Economia ha detto: «siamo tra i migliori d'Europa». Dall'altra parte, le opposizioni molto critiche. Giuseppe Conte ha fatto una conferenza stampa in cui ha detto: «questa manovra impoverisce gli italiani». Su questa posizione, in realtà, anche i sindacati. Bisognerà vedere che cosa succede, Monica, nelle prossime ore. Ci sono una serie di punti da modificare: probabilmente sul superbonus si discuterà, il reddito di cittadinanza verrà probabilmente modificato in alcuni punti, tante altre sono le cose da limare. Lo si farà, appunto, in due settimane scarse perché poi, appunto, si arriva al termine, che è il 31 dicembre.