Il mite ma determinato Fitto lascia e se ne va. Ultimo Consiglio dei Ministri per lui sul fronte italiano, ma non si tratta di un addio al Governo tutt'altro, di un vanto, come spiega da giorni Giorgia Meloni, di un risultato di prestigio per l'amico e compagno di strada Raffaele, una strada che certo a guardare indietro non è stata lunga ma voluta e condivisa appieno e soprattutto in tempi non sospetti. Politico di lungo corso che nasce dalla DC per pedigree e cultura politica, politico e amministratore di esperienza che oggi, appunto, lascia l'esecutivo per toccare vette più alte, la Commissione europea e soprattutto la vicepresidenza esecutiva. Un vanto per il Governo Meloni dicevamo, sì perché il suo partito in Europa non è organico alla maggioranza di Ursula von der Leyen che proprio su Fitto non pochi problemi ha avuto con gli altri sostenitori della sua presidenza, e poi perché, spiega la premier, con Fitto l'Italia, non a caso, torna a essere centrale a Bruxelles. Un vanto e un successo politico al tempo stesso anche sul piano pratico e strategico. Avremo un occhio di riguardo su materie di interesse italiano, rimarca. Ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il PNRR con delega al sud. Ha accompagnato Meloni nelle sue ultime tappe tra Cagliari e Bari laddove la stessa Presidente del Consiglio non ha mancato di omaggiarlo. Un abbraccio e la commozione per l'amico a volte o forse più consigliere, per il risultato ottenuto in ambito comunitario e chissà anche per quell'orizzonte turbolento che rischia di attenderla tra manovra, gestione interna del PNRR e sostituzione nella compagine di Governo, rimpasto o meno che possa essere.