Da un lato il Centro-Destra che prova ad accelerare sul nuovo Governo, dall'altro le opposizioni per ora in ordine sparso. Ad Arcore, i tre leader, si vedono per fare il punto della situazione: cercare di chiudere il cerchio. Fare presto e fare bene aveva ripetuto più volte Giorgia Meloni, ma in mezzo ci sono i desiderata e le esigenze dei partiti. Il vertice in casa Berlusconi dura poco più di un'ora e una nota congiunta parla di importanti passi avanti per la formazione del nuovo esecutivo. Un Governo forte per rispondere alle urgenze del Paese. Le richieste di Lega e Forza Italia sono sul tavolo, così come quelle del partito di maggioranza relativa. Il Carroccio fa sapere di avere già pronta la squadra e di guardare soprattutto alla difesa degli stipendi, delle pensioni e del lavoro. Ma prima di tutto servirà un decreto ferma bollette. Prima però, i passaggi istituzionali, prevedono inevitabilmente l'elezione dei Presidenti delle Camere, a cominciare dal prossimo 13 ottobre: una rosa di nomi c'è. I tempi sono stretti e i 3 torneranno a vedersi nei prossimi giorni. Di certo la Meloni non vuole perdere tempo, se e quando dovesse ricevere dal Capo dello Stato l'incarico di formare il Governo, vuole essere pronta, anche perché, si fa sapere, le urgenza del Paese sono pressanti e non si può tardare. Priorità a partire dalla crisi energetica. Di costi insostenibili, per le imprese parla Confindustria, e di periodo difficile davanti a noi, l'Amministratore Delegato Eni, Descalzi. "L'inverno più difficile, se non ci saranno in questo caso i rigassificatori e dei stoccaggi più ampi, sarà il 2023-2024, non il 2022-2023." E mentre il PD è alle prese con un percorso congressuale di fatto delineato nell'ultima direzione nazionale, i 5 Stelle annunciano un'opposizione dura ma seria: "Il PD sta facendo un percorso, un percorso congressuale e dopo si vedrà. Adesso non ci sono le condizioni. Adesso dobbiamo fare ... ciascuno fa la sua strada. Noi dobbiamo fare un'opposizione seria, dura, non faremo sconti, ma sicuramente guarderemo gli interessi del Paese." Dal Terzo Paolo, Calenda, propone un bazooka da 40 miliardi per aiutare famiglie imprese.