La scossa di Draghi e il rilancio di Mattarella. Nulla sarà come prima, ma l'Europa deve agire ora e guardare al prossimo futuro, rilanciare produttività e competitività, a cominciare da tre settori energia, tecnologia e difesa, avverte l'ex premier. Siamo di fronte a una sfida epocale, non possiamo restare fermi, ma dobbiamo essere ottimisti perché l'Europa ha basi solide, spiega Sergio Mattarella. Parole che arrivano dal Cotec Europa vertice informale tra Italia Spagna e Portogallo. Insieme Mattarella e Draghi per spronare l'Europa e reagire e agire è urgente farlo, avverte il capo dello Stato, perché stare fermi non è più un'opzione, altrimenti diventeremmo troppo vulnerabili. Cita Puccini il Presidente: nessun dorma, dice. "Un'Europa rinnovata, più competitiva, più resiliente, più presente nello scacchiere internazionale è una sfida epocale per il nostro continente." Serve proseguire nel cammino dell'integrazione, a cominciare dalla difesa comune europea, c'è poi il tema delle risorse che rimane centrale quando si vuole definire una strategia industriale per il rilancio della competitività e qui serve interagire con partner affidabili. È l'ora di restituire fiducia ai mercati e ai nostri alleati, perché solo dalla collaborazione può nascere benessere diffuso. "È una sfida impegnativa, eppure abbiamo il dovere oltre che molte buone ragioni di essere ottimisti." Prima di Mattarella l'intervento di Draghi, una disamina e un'analisi al tempo stesso lucida e cruda. "Ma gli eventi recenti rappresentano un punto di rottura. L'ampio ricorso ad azioni unilaterali per risolvere le controversie commerciali hanno minato l'ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile." Elenca e spiega le tre direttrici per rilanciare l'Unione, difficile tornare alla normalità con gli USA nel lungo periodo, ma se l'Europa vuole davvero ridurre la sua dipendenza dalla crescita statunitense, dovrà produrla da sé. Certo Washington appare insostituibile, difficile guardare ad altri mercati, ma vanno cercate anche nuove rotte commerciali. Serve debito comune europeo, il contenimento dei salari ha frenato consumi e domanda interna, un errore. Sono in atto profonde fratture istituzionali, uno shock politico enorme, quello che arriva dagli Usa, così come per il cambiamento di rotta radicale in Paesi a noi vicini. Bisogna quindi agire ora e in fretta. .