Congratulazioni per un successo nella forma e nel contenuto. Il presidente dell'Unione Africana così ha commentato il vertice organizzato in Senato e la presentazione del Piano Mattei da parte di Giorgia Meloni. Azali Assoumani ha parlato di speranza per il continente africano, definito complesso ma pieno di risorse. Istruzione, energia, acqua e salute sono i settori sui quali si concentrano progetti di interventi proposti. Nelle pagine del piano il tema della formazione finalizzato ad arginare un giorno la migrazione di massa dai paesi africani. Se i giovani vengono formati, spiega Assoumani, non migrano e non diventeranno terroristi. Nel corso dei lavori sono emerse anche perplessità sull'attuazione del piano da parte del presidente della commissione dell'Unione Moussa Faki Mahamat, invece difeso da Assoumani. "Desidero insistere qui sulla necessità di passare dalle parole ai fatti. Capirete bene che non ci possiamo più accontentare di semplici promesse che spesso non sono mantenute. In effetti il Piano Mattei non può nessuno contestarlo, nessuno, è quello che ho detto al presidente italiano, bisogna pubblicarlo perché tutti possano vederlo, è un piano molto buono per noi che l'abbiamo letto ma bisogna renderlo concreto, non si fa in un giorno, in un mese, in un anno." Si punta a diminuire i tassi di malnutrizione, favorire lo sviluppo delle filiere agroalimentari, delle attuali tragedie ambientali, tra cui la siccità. Sono almeno nove i paesi africani coinvolti in progetti pilota, Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Costa d'Avorio, Etiopia, Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Mozambico. 46 gli stati presenti, mancano Niger, Burkina Faso e Mali, paesi protagonisti della rotta migratoria ma guidati da regimi militari ostili all'Occidente e più attratti dalla sfera di influenza russo cinese.