C'è chi dice che è un'ottima riforma. Altri che è solo un buon inizio ma serve di più. In ogni caso tutti i gruppi dell'Europarlamento hanno dato il loro ok alle nuove misure presentate in 14 punti dalla Presidente Roberta Metsola. La più apprezzata è quella che obbliga tutti i parlamentari a rendere noti, registrare, tutti gli incontri che fanno con personaggi esterni durante la loro attività di legislatori. Quella che per ora manca invece, e che da più parti è richiesta, è una misura che garantisca completa protezione agli informatori interni che denunciano casi di corruzione. Tra le altre regole più significative c'è quella che obbliga un parlamentare a far passare un intervallo di due anni prima di iniziare un'attività di lobby, dopo la fine del suo mandato. Un arco di tempo secondo i socialisti troppo breve. "Noi abbiamo rappresentanti di partiti, anche del mio, di tutti i partiti italiani, che dopo troppo poco che sono stati parlamentari o ministri vanno a fare rappresentanti di, comunque interessi di parte, non più della realtà pubblica che ricoprivano prima. Quindi secondo me bisogna fare più anni". Intanto in attesa di nuovi sviluppi nell'inchiesta qui in Parlamento si bada anche a questioni di opportunità e a comportamenti quantomeno sospetti. Ed è per questo che si è dovuta dimettere dal suo ruolo di Presidente della Commissione Diritti Umani la deputata belga Maria Arena. Non aveva segnalato di essere stata due volte in Qatar a spese del governo di Doha. Attribuisce la svista all'assistente, ma ha fatto un passo indietro. Mentre la procura ha rimandato al prossimo 26 gennaio l'udienza per l'analisi dell'ulteriore custodia cautelare di Francesco Giorgi, assistente parlamentare e compagno di Eva Kaili.