Dato in affanno anche per i tremori, non solo politici di Angela Merkel, alla fine il vecchio asse franco-tedesco ha funzionato come sempre. Issata sulla poltrona più pesante della Commissione, la fedelissima della cancelliera, Ursula von Der Leyen e piazzata alla Bce da Emmanuel Macron, la lady di ferro dell'economia Christine Lagarde, l'Italia ha incassato la staffetta tricolore tra Antonio Tajani e David Sassoli all'Europarlamento. Ma il nuovo Presidente, esponente PD, non può certo soddisfare le richieste della maggioranza gialloverde. Dal Consiglio europeo il Premier Giuseppe Conte è tornato con la rassicurazione di un Commissario di peso per il nostro Paese. Si parla di quello alla concorrenza. Una casella che piace al Vicepremier Luigi di Maio, che lo definisce un incarico strategico avrà poteri su molti dossier. L'uomo che il leader della Lega vorrebbe far traslocare a Bruxelles è il Sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che però si è sfilato e ieri ha sibilato l'Italia è stata fatta fuori dall'asse franco-tedesco. Il "no grazie" di Giorgetti apre il valzer dei papabili, ma per il leader della Lega, il dilemma è se puntare su un fedelissimo come i Ministri Lorenzo Fontana, e Giammarco Centinaio o su candidati esterni o tecnici come l'amico Giulio Tremonti, l'ex Ministro forzista Franco Frattini e l'Ambasciatore Giampiero Massolo. Il futuro commissario dovrà passare l'esame della fiducia del Parlamento di Strasburgo e vista la maggioranza ostile ai sovranisti, c'è il rischio di un'imboscata politica. Poi c'è la casella ministeriale, lasciata libera da Paolo Savona, agli affari europei, Salvini vorrebbe metterci l'euroscettico Alberto Bagnai, ma Conte sarebbe contrario e forse, dietro di lui, si intravede l'ombra del Quirinale. Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti, Salvini che incontra Putin il giorno dell'indipendenza Usa e dopo aver boicottato le nomine per il rilancio di un'Europa forte, è l'ennesimo segnale della confusione che regna nel Governo Italiano.