In un effetto domino su scala mondiale, l'attacco americano in Iran ha fatto impennare i livelli di allerta anche in Italia, rendendo necessario uno step in più nell'innalzamento delle attività di controllo. Una sorta di piano antiterrorismo che il Viminale ha discusso in una lunga e complessa riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza. Su impulso di Piantedosi è stata rafforzata la sorveglianza su oltre 29mila obiettivi considerati sensibili. Ambasciate, consolati, sedi di istituzioni internazionali, luoghi di culto, oltre 10mila infrastrutture critiche e poi siti ritenuti strategici. Fra questi un migliaio circa avrebbe a che fare con interessi americani e israeliani in Italia. Allerta massima nelle basi statunitensi di Aviano e Sigonella, dove i dispositivi messi in campo sono stati ulteriormente rafforzati per garantire la sicurezza dei militari. Occhi puntati anche sullo yacht dell'ambasciatore americano Fertit, attualmente ormeggiato in Italia. Misure potenziate inoltre in aeroporti, stazioni ferroviarie, porti e altri punti di accesso al paese. A Roma in particolare sono più di 4000 gli obiettivi sensibili, osservato speciale naturalmente San Pietro con tutta l'area del Vaticano, dove sono in programma gli eventi giubilari, come anche il quartiere ebraico dove il ministero dell'Interno ha disposto una sorveglianza decisamente maggiore. .