Lo conferma il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Sì all'obbligo di vaccino contro il Covid 19. Lo avevano già chiarito diversi costituzionalisti rifacendosi all'articolo 32 della Costituzione, che tutela il diritto fondamentale alla salute, come interesse della collettività. D'altra parte in Italia sono già diversi i vaccini obbligatori. Fino al 2017 erano quattro, poi con il decreto vaccini dell'ex Ministro Lorenzin, quelli per i minori da 0 a 16 anni sono diventati 10 e così anche il vaccino contro il Covid-19 si appresta a diventare obbligatorio. Tempi e modi però non sono né immediati né automatici, allora quale sarà l'iter da seguire? Il primo passaggio formale è legato alla classificazione da parte di Ema e AIFA, da farmaco emergenziale quale è in questo momento il vaccino anti Covid, a farmaco ordinario. Il pronunciamento delle Agenzie Regolatorie europea e italiana potrebbe arrivare già a fine mese, così come già successo negli Stati Uniti, dove la Food and Drug Administration ha già approvato in via definitiva il vaccino Pfizer dai 16 anni in su, mentre resta ancora emergenziale per i giovani tra i 12 e i 15 anni e per gli immunodepressi. Superato questo primo step però l'eventuale obbligo vaccinale dovrà reggersi su una legge la cui introduzione potrebbe passare da un decreto del governo che dovrà poi essere riconvertito e quindi discusso ed eventualmente modificato dal Parlamento, un altro passaggio dall'esito per niente scontato. In realtà in Italia esiste già l'obbligo del vaccino anti Covid ma riguarda solo i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario. L'estensione dell'obbligo, a cui sta lavorando il governo, in futuro potrebbe riguardare l'intera popolazione, solo alcune fasce di età o solo alcune categorie di lavoratori più a rischio di contagio e trasmissione del virus. Al vaglio anche eventuali sanzioni, da quelle amministrative a quelle penali.