Ritira la sua candidatura alle prossime elezioni regionali Raffaele Gallo, capogruppo del PD in Regione Piemonte e figlio di Salvatore Gallo, storico esponente locale del PSI prima e del PD poi, ed ex manager di SITAF, concessionaria di ANAS, A32 e Traforo del Frejus, ora indagato per estorsione, peculato e violazione della normativa elettorale. Una nota ufficiale conferma il passo indietro anticipato dalle indiscrezioni di stampa delle scorse ore. L'ormai ex capolista del PD alle elezioni di giugno, che non risulta indagato ad alcun titolo nell'inchiesta Echidna sugli interessi della 'ndrangheta sull'autostrada Torino- Bardonecchia, in cui il padre è invece indagato, sottolinea con forza la propria "estraneità", si legge, "a comportamenti e fatti anche solo lontanamente assimilabili a vicinanza alla 'ndrangheta". E spiega di rinunciare alla candidatura a tutela della sua famiglia e del PD. Il passo indietro, arrivato dopo una lunga mediazione con i dirigenti nazionali per dare un segnale forte agli elettori, si accompagna alle dimissioni da presidente del gruppo consiliare in Regione. Le intercettazioni del caso Echidna aprono un secondo filone d'inchiesta. Raffaele Gallo, a telefono con il padre, esulta per la nomina di una donna al consiglio di amministrazione della fondazione Film Commission di Torino, legata alla presunta ragnatela di consenso e di favori costruita dai Gallo. Dopo gli sviluppi dell'inchiesta il segretario regionale del PD, Domenico Rossi, ha chiesto l'intervento della commissione di garanzia del partito.