Se è vero che le politiche sull’immigrazione hanno inciso sulla perdita di consensi di Angela Merkel, è su questo tema che si concretizza ora il rischio di una frenata. In Europa potrebbe voler dire un congelamento della spinta verso una maggiore solidarietà sul fronte dell’accoglienza ai migranti, che poteva condurre fino alla revisione dei trattati di Dublino che regolano le procedure per l’asilo. In Italia i partiti potrebbero essere indotti a rimettere definitivamente nel cassetto il provvedimento sullo ius soli temperato, che Governo e PD dicono di voler approvare entro la fine della legislatura, ma finora senza i numeri per passare al Senato. Mancano i voti di Alternativa Popolare. Oggi il partito di Alfano si riunisce per un pronunciamento definitivo sulla legge che cambia le regole per ottenere la cittadinanza. L’altro dossier su cui il voto tedesco potrebbe avere un impatto è quello elettorale. Molti pensano che anche qui si vada allontanando la prospettiva di una larga coalizione. I tifosi degli inciuci ci saranno rimasti male, commenta Matteo Salvini, che archivia l’idea del listone a favore di una coalizione di centrodestra in cui ciascuno corre con il proprio nome. Un assaggio dell’aria che tira si avrà già in giornata, quando in Commissione alla Camera si voterà per l’adozione, come testo base, del Rosatellum bis, il modello che mischia proporzionale e maggioritario, su cui il PD avrebbe raccolto il sostegno di Forza Italia e della Lega e, invece, la netta contrarietà dei 5 Stelle.