“Perché non ci suoni qualcosa Samuel?” L'horror perfetto per tremare di paura, con tutti i riferimenti, e la musica, che in genere richiede. The Nest, “Il nido”, arriva al cinema col suo carico di tensione psicologica, firmato da Roberto De Feo, che per la sua opera prima regala anche un finale a sorpresa. “Avevo intenzione di girare un film horror che non fosse un po' il classico film horror uscito negli ultimi anni in sala. Volevo generare un horror familiare che fosse un po' la metafora dei giorni nostri, quindi ho scelto una famiglia un po' particolare e deciso di raccontarla, soprattutto volevo che film avesse un messaggio che fosse lontano dai soliti classici horror”. “Credi che la felicità non costi niente?” “Qual è il tuo compito?” “Seguire il programma”. “La costruzione del personaggio per me è avvenuta attraverso un processo introspettivo molto forte ovviamente, perché li devi per forza andare a sfrugugliare in parti molto scure. Il fatto di essere madre chiaramente mi ha aiutata molto da questo punto di vista, il fatto di essere una madre anche di un tredicenne ancora di più”. “Qual è lo scopo del programma?” “governare la tenuta”. The Nest porta lo spettatore in una grande villa isolata dove vivono, come in una torre d'avorio, il giovane insoddisfatto Samuel e sua madre Elena, oppressiva e arcigna. Con loro una serie di ambigui personaggi, corollario di una storia che ha gli ingredienti giusti per rendere inquiete le notti dell'estate cinematografica. “Lei vuole essere felice, ed è questo quello che conta”.