E’ stato l’allestimento più fortunato di tutta la mia carriera. Franco Zeffirelli definiva così la sua Bohème, che ha debuttato al Teatro alla Scala nel 1963. Oggi, 60 anni dopo quella prima volta e nel centenario della nascita del grande regista, la sua versione capolavoro dell’opera di Puccini torna in scena al Piermarini rigenerata grazie al sapiente incontro tra artisti che custodiscono la tradizione e nuove generazioni. A fare da ponte tra il passato e il presente Marco Gandini, assistente di Zeffirelli dal 1992 che ricorda come il punto di forza del grande regista sia stato quello di saper gestire i meccanismi della rappresentazione sia delle grandi masse sia nei momenti soltanto musicali più intimi. Regie in cui gli interpreti. come sottolinea Luca Micheletti che veste i panni di Marcello, si ritrovano in una macchina che sembra semplicissima e invece è incredibilmente raffinata. Sul palco Mimì è Marina Rebeka in alternanza con Irina Lungu, che nelle prime rappresentazioni è Musetta mentre Freddie De Tommaso è Rodolfo. Sul podio, per la prima volta alla direzione di un’opera alla Scala, Eun Sun Kim, 33enne coreana che dal 2021 ha assunto la guida della San Francisco Opera. La macchina perfetta della Boheme di Zeffirelli, che resta ancora oggi come un modello per tutti, alla Scala è arrivata alla 24esima ripresa della messinscena e ha tagliato il traguardo delle 200 rappresentazioni. “Portiamo in scena un capolavoro dove tutto funziona in armonia. Dalle luci ai costumi. E’ tutto talmente perfetto che si entra subito nel personaggio” assicurano i protagonisti. .