Mimose e rose gialle accanto alla bara di Monica Vitti. E ai piedi una sua fotografia che fissa il visitatore, misteriosa. Accanto al feretro il vedovo Roberto Russo. Su uno schermo c'è scritto "Grazie Monica" e poi tante immagini. Roma, i suoi cittadini, le autorità hanno reso omaggio nella camera ardente in Campidoglio alla grande attrice scomparsa mercoledì. "Era veramente una donna piena di vita e di voglia di vivere. Per questo che quasi io non ci credo che lei sia morta. L'unica cosa bella la sua grande fortuna è che non l'abbiamo vista invecchiare. Aveva 90 anni ma noi ce la ricordiamo giovane". Composta la partecipazione. Continuo l'afflusso. I sentimenti, come in tanti film, si sono fusi: la tristezza del momento e i ricordi di battute dei personaggi brillanti della Vitti. La commozione poteva trasformarsi in sorriso. E su tutto il rimpianto di un'assenza lunghissima e ora definitiva. "Andavo a casa sua, faceva da mangiare lei. Con Sordi andavamo sempre a mangiare perché cucinava benissimo. E poi dovevamo ballare perché a lei piaceva ballare. È stata un'amica straordinaria. Straordinaria. Andavamo al cinema insieme e ci vedevamo spesso a cena. Una cara amica e...la più grande attrice italiana". "Si deve parlare di Monica con il sorriso. Anche se questa lunga distanza, questo lungo silenzio, questa lunga sofferenza ci dovrebbe spingere alle lacrime e la sua morte. E invece tutti la ricordano con il sorriso".























