Io sono stato stato e resto un uomo d'onore. Sono 11 le nomination per "Il traditore" di Marco Bellocchio, che è il film italiano più candidato di sempre ai Nastri d'Argento. I premi, che verranno assegnati il 29 Giugno a Taormina, vengono dati dal Sindacato dei Giornalisti Cinematografici. C'è qualcuno che sottovaluta il discorso sulla storia, lo trascura, mentre invece è molto importante. Mi ha fatto vedere il mio lavoro sotto un'altra prospettiva, mi ha fatto capire tantissime cose, mi ha fatto vedere un artista al lavoro. Sono un po' invaghito di Bellocchio. Fai una brutte fine. Seguono con otto nomination ciascuno i film di Edoardo De Angelis "Il vizio della speranza" e "La paranza dei bambini" già trionfatore a Berlino per la miglior sceneggiatura. Il film adesso è stato venduto in 33 Paesi, ho saputo proprio da poco questa cifra e mi immagino la gioia di loro otto proiettati nelle sale del mondo. È sempre un grande gioco il cinema, però è anche un dono ricevere questo tipo di gratificazioni, quindi io sono molto felice. Una vittoria sicura già c'è, "Sulla mia pelle" è il Nastro d'Argento dell'anno. Una scelta importante da un punto di vista proprio della giuria, ma delle persone di esporsi, di portare un messaggio. Ci sono poi i veterani, come Margherita Buy o Valeria Golino, unica donna in corsa per la categoria "Miglior regia", e i giovani da seguire con attenzione, come Andrea Carpenzano ne "Il Campione". Io ho cercato di rovinarlo in tutti i modi il film, poi spero che ci sia riuscito. E poi ci sono film come "Il primo re", otto candidature e un progetto, quello con il suo regista, Matteo Rovere, che presto arriverà su Sky. Noi abbiamo raccontato nel film la leggenda della fondazione, qua narreremo un po' come questa leggenda è nata.