Un anno ancora senza concerti dal vivo, è la previsione di Assomusica che racchiude la quasi totalità degli organizzatori italiani di spettacoli di pop, rock, jazz. Naturalmente tutto dipenderà dalle disposizioni del Governo, ma i professionisti dei live si stanno preparando a questa prospettiva. Stiamo lavorando su delle ipotesi che prevedono una ripartenza verso la primavera prossima, questo nelle migliori delle ipotesi. Nel frattempo le nuove stime di Assomusica prevedono una forte perdita di fatturato per l'estate. Stiamo parlando del periodo da maggio più o meno giugno a settembre, in cui la stima è di circa 350 milioni che crea un indotto di quasi 600 milioni nei territori. L'impatto del coronavirus sul mondo degli spettacoli dal vivo colpisce molte migliaia di specialisti e collaboratori che contribuiscono ad allestire ogni evento. Diciamo che sono gli invisibili perché siamo abituati a guardare solo quello che avviene sul palco e ci scordiamo spesso che per fare quello in alcuni casi, come nei concerti negli stadi, lavorano in 3 giorni oltre 3000 persone. Quindi uno dei primi problemi che ci siamo posti e delle prime richieste che facciamo è quello di dare la possibilità a questi lavoratori di adire o comunque avere un minimo di salario garantito in questo periodo di crisi. Se non diamo delle risposte, delle tutele, rischiamo che quando si riparte molti di loro non ci saranno più.