Con la sua comicità anche feroce, è riuscito a dire delle cose che magari uno che sale in cattedra e dice: “Guardate si fa così, non si fa cosà” non riesce. Invece con l’ironia tu puoi anche dire delle cose tremende. Lui veramente è stato un rivoluzionario, è stato uno che è riuscito anche poi a rendere simpatici dei personaggi terribili. Chiaramente lui diceva sempre “Si ride de più col demonio, non se ride con San Francesco”. Se devo la mia fortuna, al 60% lo devo ad Alberto Sordi. Ho avuto la fortuna di farci due film insieme, ma lui mi ha insegnato e io ho imparato tantissimo da lui. Tant'è che una volta, tanti anni fa, prima di morire mi disse: “Ogni volta che vedi na fotografia mia, ce devi mettere un moccoletto sotto, dì na preghiera e dì grazie a Gesù”. A differenza degli altri comici, che sono un po' lugubri nella vita privata, e io ne ho conosciuti tanti, anche lo stesso Totò che era molto comico, nella vita privata non era così comico. Alberto ogni volta veniva a casa era una festa, ed io e mio fratello da ragazzini non vedevamo l’ora che venisse, perché come ridevamo con lui non ridevamo con nessuno.