Una gloria dell'arte italiana del Novecento, Franco Zeffirelli ha interpretato nel mondo, il gusto, la raffinatezza, la passionalità del nostro Paese nei campi del cinema, del teatro e della televisione. Un regista con un senso dello spettacolo più unico che raro, capace di rappresentare uno scenario più grande della realtà migliore del vero. Nato a Firenze nel 1923, era l'unico italiano con il titolo di Sir conferito dalla regina Elisabetta per i meriti nella diffusione del teatro di Shakespeare nel mondo. Aveva messo piede nell'arte come scenografo per Luchino Visconti, poi, era cresciuto come assistente di Antonioni, De Sica, Rossellini. Il suo primo film, nel '57 e 10 anni dopo, dirigeva Liz Taylor e Richard Burton in un adattamento shakespeariano, la bisbetica domata, poi Romeo e Giulietta, il capolavoro che gli valse una candidatura all'Oscar per la regia. Dell'avventura umana di Francesco d'Assisi, ebbe una visione commovente con il fratello Sole, sorella Luna. L'uomo ha uno spirito che è il suo tesoro, ed è questo che noi dobbiamo recuperare. Una fortissima amicizia con Maria Callas e un vero amore per l'opera hanno lasciato un profondo segno nella carriera di Zeffirelli nella storia della regia lirica. Verdi, Puccini, Mascagni e Leoncavallo, ma anche Mozart, hanno guadagnato maggior gloria anche grazie ai sontuosi allestimenti del maestro ammirati dalla scala al Metropolitan di New York. La sua ispirazione religiosa, raggiunse il culmine con il Gesù che ancora oggi si ricorda, senza offendere il sacro come il Gesù di Zeffirelli. Apri il tuo cuore. Era appassionato della vita. La viveva circondandosi generosamente di persone a lui care. Fu anche senatore per Forza Italia negli anni 90 ma ultimamente riponeva fiducia solo in quelli che chiamava bravi giovani e disprezzava l'imbarbarimento della società. Il mondo lo affascinava di meno e non aveva più tanta voglia di farlo apparire bellissimo, grande e degno del genio degli artisti.