È un grido di allarme, di disappunto di delusioni, Sting, Elton John, Ed Sheeran, Liam Callagher, Bob Geldolf, Robert Plant, oltre a grandi direttori d'orchestra, cantautori e musicisti inglesi. In 110 Uniti contro Downing Street, insieme firmano una lettera pubblicata sul Times e indirizzata al governo johnson dove lamentano di essere stati vergognosamente abbandonati dopo la Brexit e a farne maggiormente le spese, affermano, saranno i più giovani, dopo gli accordi per gli artisti britannici l'Europa, dove prima tenevano abitualmente concerti ed esibizioni, è diventata una no go zone, per andare oltremanica adesso servono visti, spese per trasportare strumenti oltre una serie di complicazioni burocratiche. Sempre più difficile quindi andare in tour. Tutto questo in un momento nel quale l'industria musicale è già in forte crisi causa pandemia. Londra e Bruxelles si danno la colpa a vicenda mentre l'unione dei musicisti chiede un passaporto ad hoc che duri almeno due anni per tutti i lavoratori dello spettacolo, cosi da poter tornare in tour appena sarà possibile.