Quanti abiti possono indossare 20 belle canzoni ,divenute ormai tasselli della nostra cultura popolare. Tanti, persino uno sinfonico adatto alle sere d'estate e ad uno dei luoghi storici più belli del nostro Paese. È accaduto ieri sera, Generale, Rimmel, Alice, La donna cannone e tante altre, persino A Pablo, cantata di nuovo live dopo tanti anni, che Francesco De Gregori ha proposto in una versione totalmente inedita nello scenario delle Terme di Caracalla, accompagnato dalla sua band e dalla Gaga Symphony orchestra di 40 elementi. “Credo che le mie canzoni, alcune delle mie canzoni, non tutte, si prestino volentieri a questo nuovo vestito”: Quello di ieri è stato il primo di 14 concerti greatest hits in luoghi di storica bellezza del nostro Paese, su e giù per l'Italia che si concluderà il 20 settembre all'Arena di Verona. Il tour, che va verso l'esaurito, segue i 20 concerti consecutivi che De Gregori ha tenuto in inverno a Roma in un piccolo teatro della Garbatella, e sottolinea la nuova fase di vitalità artistica del grande cantautore, lontano dal marketing della musica e di nuovo a caccia di stimoli. Ieri non ha risparmiato una battuta verso il gigantismo dei concerti live. “Questa dei sold out, dello stadio, non ne basta uno, ne facciamo due, no, allora ne facciamo tre, non è stato mai scritto da nessuna parte che un artista debba fare sold out per essre bravo. Anche se ieri sera le sue canzoni di sempre, resi più morbide, profonde e avvolgenti dagli arrangiamenti orchestrali hanno suscitato lucciconi molti in dei 5 mila presenti a Caracalla, lui non si prende sul serio. “Dove ti chiamano vai, questo è il mestiere, sono un circense.