È un momento celebre del cinema, il ballo di Stefania Sandrelli e Dominique Sanda nel Conformista di Bernardo Bertolucci. È un film ispirato, un film geniale, infatti, poi è diventato come una lezione per tutto il cinema del mondo. Ricordo l'atmosfera, ricordo il rapporto con Bernardo, con i tecnici, con gli attori, Stefania, con Jean Louis, con quello che faceva mio marito. Ricordo tutti i minimi dettagli. Bertolucci, De Sica, Visconti, Bolognini, sono soltanto alcuni dei registi con i quali ha condiviso il set, riuscendo sempre a imporsi, complice la sua educazione. Io ho avuto un padre complicato, allora gli uomini sempre mi sono sembrati complicati, però, non tanto perché avevo avuto un modello molto complicato e allora aveva ricevuto questa prima classe diciamo, di relazione con il sesso opposto, che mi ha fatto, chissà un po' più ribelle. Una donna di grande fascino, Dominique Sanda, che ha una ricetta per resistere al tempo che passa. Sempre ho cercato di rimanere in equilibrio in tutte le situazioni, di rinascere dalle mie ceneri, quando andava molto giù. Cercavo di toccare il fondo per risorgere.