Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile è chiaro, anche nella fase due dell'emergenza virus continua lo stop a concerti, cinema, teatri. Per l'apertura di musei e mostre, sempre nel rispetto delle norme, si dovrà aspettare il 18 maggio. Il ministro dei Beni Culturali Franceschini ha sottolineato che a riaprire, gli ultimi saranno inevitabilmente i luoghi in cui tante persone dovrebbero stare in uno spazio limitato al chiuso o all'aperto. Il problema non è solo per gli spettatori, ma anche per coloro che sono sul palcoscenico, che devono tenersi a distanza di sicurezza tra loro. Molti organizzatori di concerti ipotizzano la ripresa non prima della primavera 2021. Le prossime stagioni sinfoniche e liriche sono un punto interrogativo. La discografia si deve affidare alla rete. In questo momento l'industria discografica da un lato ha lo streaming che evidentemente è una parte di mercato che sta funzionando anche se ha delle difficoltà perché chiaramente le uscite si sono diradate, perché gli artisti non possono andare in sala d'incisione e quindi ci sono problematiche che riguardano questo aspetto, dall'altra parte chiaramente anche la grande crisi del live, quindi la mancanza di concerti, può immaginare a un effetto su tutta la filiera. Il mondo dello spettacolo chiede aiuto per i suoi lavoratori costretti all'inattività. Artisti, tecnici, operai, imprenditori, il Governo ha stanziato finora 130 milioni per il sostegno al settore. Il ministro Franceschini ha firmato per utilizzarne 33 per aiutare i soggetti più in difficoltà. Le principali associazioni del settore musicale in un documento citano una stima secondo la quale la filiera vale quasi 5 miliardi di euro, occupando oltre 169 mila persone e hanno presentato al governo dieci proposte di sostegno economico e fiscale. Gli operatori chiedono anche certezza su quando si potrà ripartire, ma questa data, sembra oggi indefinibile.