La colonna sonora scelta per accompagnare l'uomo della prossima stagione di Versace è un successo dei Prodigy e non a caso. La collezione disegnata da Donatella è infatti dedicata al loro frontman Keith Flint, amico della stilista. Flint faceva un filo di rottura, ha inventato il rave, è stata una cosa di rottura completa con il resto della musica che c’era fino a quel momento. Io penso che oggi anche noi viviamo un momento di rottura o abbiano il coraggio di andare avanti e di fare vedere chi siamo, di non di nasconderci dietro le solite cose o questa società non so come andrà a finire. Per cui io dico ai giovani, soprattutto: non avete paura. E proprio questi uomini coraggiosi sono ispirazione per Versace, che attraverso la passerella, racconta un percorso di crescita, quello di un ragazzo alla ricerca della propria maturità, simboleggiata dall'auto. Tutto un altro stile, quello di Isaia, che dalla Triennale di Milano ci porta alla Reggia di Capodimonte. Un forte attaccamento alle proprie radici, testimoniato anche dal sostegno al museo nazionale e all'area verde che lo circonda. Trussardi prosegue il suo racconto del nuovo corso del brand con Archive + Now la terza edizione del progetto ha come protagonista la capsule collection di George Di Salvo. Toz ci porta nello splendido contesto Di Villa Necchi Campiglio per raccontarci di un uomo in viaggio. A simboleggiare un'innata voglia di libertà la rain jacket il biker da motociclista, in nappa ultraleggera. Protagonista, come sempre, l'artigianalità fatta di pelle, nylon quasi senza peso, stampe digital camouflage, demi sartoriali e morbidissimi suede. Una linea di abbigliamento che acquista sempre più importanza all'interno del marchio, leggerezza anche su suole e Tomaie con il tod’s gommino, con bordatura a contrasto e il mocassino morbido come una pantofola. Materiali trasversali e altamente performanti per un uomo compratore sempre più attento che contribuisce a fare del Mesure un mercato in continua crescita grazie soprattutto alle esportazioni. Soprattutto in nuovi mercati, l’uomo asiatico ha molta fame di belle cose, le compera quindi direi che è un mercato in forte crescita. Questo va benissimo che in Italia tutto quello che riguarda la moda uomo è sempre fatto dalle industrie italiane in un modo eccellente e direi ultimamente anche con tanta creatività. Dietro il brand dobbiamo ricordare che c'è una filiera. Dietro il nostro brand c'è la filiera produttiva e la logistica che è enorme, immensa. Oggi si sono adeguati a darti la stessa qualità ma in tempi molto più brevi. Non si può più pensare che un progetto viene presentato e sei mesi dopo venduto.