"Il mio è linguaggio penso che sia motivato soprattutto da impulsi sensoriali ed estetici, un linguaggio che fa riferimento o che cerca di salvaguardare il rapporto con lo spettatore basandolo sull'interrogazione anziché sulla sulla risposta. Tutto questo e ogni scelta formale e concettuale e narrativa di Monica è stata una scelta per entrare nel mondo psicologico ed emotivo di questo personaggio, quindi dalla composizione dell'immagine, al controllo delle linee, del colore, all'uso minimale del montaggio a quello esclusivamente diegetico del suono, sono tutte scelte che spero portano lo spettatore ad avere un percorso molto individuale indipendente con il personaggio e a riconoscersi.".























