Nella vita discografica di Gianluca Grignani è iniziata una nuova fase. Il singolo “Tu che ne sai di me” rappresenta l'apertura di un discorso artistico molto più ampio. L’ho scritto al piano, che è atipico per me. Però mi ha aiutato, ho imparato che sono un cattivo pianista nel sesso come performer, ma sono bravo con l’armonia, e quindi mi aiuta moltissimo, ovviamente la chitarra non l’abbandonerò mai, perché non potrei. Grignani ha nuovi progetti per il 2020. Ho capito sempre di più che il mio lavoro è quello di fare il musicista, quindi se devo dire qualcosa è meglio che la dica con 60 brani pronti, con tre album che usciranno uno dietro l’altro e si chiameranno Verde smeraldo 1, 2 e 3. Nel futuro del cantautore milanese anche un’attività di produttore. Soffrivo molto il fatto di essere fagocitato dall’industria discografica. Adesso sono libero, sono solo distribuito ho il mio studio, cercherò di produrre nuovi talenti. Nel febbraio dell'anno prossimo c'è una ricorrenza: i 25 anni dell'album “Destinazione paradiso”. Il disco uscirà in vinile e in una versione digitale in spagnolo. Non ci ho fatto caso se non dopo anni che l’incipit iniziale della canzone era lo stesso, perché probabilmente ascoltando sempre quella canzone e suonandola alla chitarra, mi aveva influenzato.