Ennio Morricone ha dimostrato una volta per tutte che i film sono fatti non solo per essere visti, ma anche per essere ascoltati. Il cinema dà piacere non solo agli occhi, ma anche alle orecchie. Il suo segreto credo sia stato nell'essere al contempo estremamente aristocratico, assolutamente democratico. Nella sua musica, nelle sue partiture, c'è tutta la lezione delle avanguardie del '900. C'è Stockhausen, Stravinsky, John Cage, ma lui li ha resi pop, li ha resi accessibili a tutti e s'è inventato un'idea di colonna sonora in cui ogni rumore diventa musica, un martello che picchia, una goccia che cade, l'ululato di un coyote, un fischietto, la voce umana. Quando poi, però, componeva mettendo tutta la sua cultura musicale al servizio delle sue partiture, diventava struggente. Chi ha sentito anche solo una volta il tema di Deborah in C'era una volta in America e non si è sentito prendere da uno struggimento assoluto. Delle due, l'una o è sordo, o ha il cuore di cemento armato.