“Io spesso non andavo nemmeno a scuola, restavo dietro le quinte a guardare un funambolo che camminava su un filo, e mi chiedevo, ma come fa?” Il campione d'incassi Alessandro Siani torna al suo genere di cinema prediletto, quello della fiaba. Il suo “Il giorno più bello del mondo”, in uscita a fine ottobre, sarà una commedia contemporanea con molti effetti speciali. Una sfida di cui qui vediamo le prime immagini presentate alle giornate di cinema di Riccione. “Vedo che in giro ci sono tanti supereroi, tanti film che raccontano i superpoteri e mi chiedevo, ma un bambino magico a Napoli che farebbe?”. Come ti sei ritrovato a gestire questi effetti speciali? Ne avevi un po' paura, li temevi oppure ci hai giocato? “È stata una passione che ci ha tenuto impegnati per circa sei mesi, perché c'è una lavorazione molto più particolare e più difficile, anche divertente, perché puoi fare delle cose che sono inimmaginabili e che, invece, poi le vedi realizzate, quindi questo è stato un grande stimolo” “Ma perché non la facciamo veramente una rapina?” Non sarà solo questa la sfida su cui punta Vision Distribution; in arrivo anche titoli come “Brave ragazze”, il ritorno di Cetto con “Cetto c'è” e “L'immortale”. “Siamo orgogliosi e felici di poter lavorare su tanti film, ma soprattutto su Alessandro Siani, che torna in sala con “Il giorno più bello del mondo”, e che mette insieme generi diversi, quindi una contaminazione come solo Siani poteva immaginare, perché, a suo modo, è una commedia, ma è anche un family, ma è anche un fantasy. Poi tornerà Cetto La Qualunque con “Cetto c'è”, quindi Antonio Albanese ancora una volta interpreterà un personaggio che tutti abbiamo amato e che ci porterà la sua idea di Italia nel futuro. E devo dire, come al solito, Cetto ci sorprenderà, e poi un film di genere diverso, ma, anch'esso, secondo me importante e molto atteso, “L'immortale”, cioè un film su Ciro, sul Ciro di Gomorra, diretto e interpretato da Marco D'Amore, un film che ci spiegherà molte cose di Ciro. Darà risposte a molte domande a cui non pensavamo di poter mai avere risposta, e soprattutto sarà un ponte narrativo tra la quarta e la quinta stagione di Gomorra. E questa è un'innovazione profonda perché non è mai successo che serialità televisiva e cinema interagissero in questo modo”.