David di Donatello a Marco Bellocchio per il film il traditore. E' il maestro Marco Bellocchio a trionfare con sei David di Donatello, tra cui miglior film, regia, attore protagonista ad uno straordinario Pierfrancesco Favino, attore sempre più completo e maturo, non protagonista a Lo Cascio e peccato per Fabrizio Ferracani che per lo stesso film, nella stessa categoria, forse meritava un ex aequo. Cosi il traditore che esattamente un anno fa veniva presentato a Cannes, e che racconta la vita del pentito di mafia Tommaso Buscetta in una pellicola che quasi rimanda alle più classiche delle tragedie greche teatrali. Vince in un edizione, la più tecnologica di sempre. I collegamenti sono da casa e gli abbracci dei familiari, interrompono in diretta al visionario Pinocchio di Matteo Garrone, vanno cinque statuette tra le più tecniche, compresa ovviamente quella degli effetti visivi e del trucco. Tra le donne è grande l'emozione di Jasmine Trinca, per la "Dea fortuna" e Valeria Golino non protagonista per "5 è il numero perfetto." E così scorre un edizione a dir poco insolita e priva per ovvi motivi di uno spettacolo da palcoscenico. Il messaggio del Presidente Mattarella viene letto da Conti, il ministro Franceschini si collega da casa. Emozionanti le clip dedicate ai grandi, grandissimi del nostro cinema passato, come Fellini, Sordi e Franca Valeri, premiata con il David alla carriera. Ma è il presente e ancora di più il futuro incerto, ad essere il vero protagonista di ogni discorso di ringraziamento, così come dei due interventi istituzionali. Ripartire presto, aiutare tutti i lavoratori dell'industria cinematografica. Perché, come ha ricordato Benigni, almeno i sogni che non ce li tolga nessuno. Abbiamo solo il sogno a consolarci non potremmo andare avanti.