Le tragedie che sconvolsero l'umanità nell'età antica, nel segno dei vulcani e del fuoco, furono due: quella di Pompei del 79 d.C. fu infatti preceduta di oltre un millennio dall'eruzione di Tira, l'antica Santorini, che nel 1613 a.C. distrusse l'isola del Mar Egeo, all'epoca fiorente centro di commerci e di arte. Per l'uomo moderno quelle antiche catastrofi si sono trasformate in un'occasione preziosa di conoscenza dell'arte di allora, degli usi e dei costumi rimasti sepolti, in alcuni casi intatti, sotto la cenere e la lava. A Roma, alle scuderie del Quirinale, per la prima volta sono raccolte in una grande mostra le testimonianze di entrambe le civiltà. "Mette a confronto per la prima volta le due città che furono vittime dei più catastrofici eventi dell'antichità: Pompei e Akrotiri sull'isola di Santorini. Per la prima volta escono le opere da Santorini. Questi affreschi monumentali che sono alle origini della pittura europea messi a confronto con gli affreschi di Pompei. La vita quotidiana di Santorini messa a confronto con la vita quotidiana di Pompei". Le punteggiano opere moderne che descrivono le due catastrofi con gli occhi di oggi. La mostra rimarrà aperta sino al 6 gennaio.