Nel mio percorso mi sono trovato ad affrontare spazi scenici molto, molto difficili, da alcuni già difficili ma non difficilissimi, come può essere l'Arena di Verona, che è uno spazio scenico molto grande, senza grandi punti di riferimento, ad un altro se devo dirne uno che mi viene in mente veramente molto, molto difficile per le Olimpiadi del 2006 ballare nello stadio, appunto nello stadio di Torino, con questo pavimento bianco, immenso, quindi non avevi punti visivi di riferimento anche per tutte le evoluzioni che facevamo, per i giri, i salti che dovevo eseguire. Le tribune e gli spalti erano lontanissime, quindi a volte rischiavi di confondere una parte dall'altra perché era tutto uguale intorno a te, quindi non avevi uno spazio dietro, un pubblico davanti, delle quinte di lato, era identico, era veramente difficile orientarsi in questo spazio. Quella me la ricordo come una delle situazioni più difficoltose per me, per cercare di capire da che parte fossi girato. Tra l'altro, un piccolo particolare, eravamo in diretta in mondovisione, quindi capite bene un po' di ansia in quelle situazioni c'è, oltre questo era il 10 febbraio, quindi faceva un freddo a ballare fuori, altra cosa se vogliamo parlarne.