“Machuni nabucchi se butta”. No, se betta. “Machuni nabucchi se betta”. “Shibu lashabu carazun”. “Shibu lashabu carazun”. Funziona Christian de Sica torna dietro la macchina da presa per la nona volta nella sua carriera. Lo fa con “Sono solo fantasmi”, horror comedy in salsa napoletana. Fratelli Di Paola Paranormal Investigation. Ci addormenta a tutti quanti. Ho cercato tutti attori capaci di essere attori veramente nel vero senso della parola perché? Perché il film sposa due generi. L’horror e la commedia. Quindi solo con i comici non si sarebbe riusciti a farlo perché quando tu devi fare l’horror la gente deve credere in quello che tu fai. La storia di tre fratelli improvvisati acchiappafantasmi è l'occasione per un omaggio a Napoli, a suo padre Vittorio, al cinema popolare d'altri tempi. Fai tanto l'industriale milanese e poi non hai neanche i soldi per piangere? Nel cast ci sono tra gli altri Carlo Buccirosso e Gianmarco Tognazzi, che nel film, a proposito di riferimenti familiari, si chiama Ugo. Per me è la prima volta che mi chiamo Ugo in un film e mi ha fatto molto piacere perché per Christian era molto importante l'idea che comunque così le entità dei nostri padri, in questa nostra esperienza insieme, in questo tentativo di fare un film diverso di commedia insieme all'horror, ci ci guidassero dall'alto, ci potevano proteggere in qualche modo, perché poi, insomma, questa presenza è una presenza che ci ha aiutato. Ma che sei matto? Non si può mai scherzare. E che è? “Sono solo fantasmi” diverte e qua e là mette un po’ i brividi, fedele al motto non è vero ma ci credo. Ma che è questo bagnaticcio? Niente, mi sono pisciato sotto. Eh no.