Ogni volta mi ricordo di quante volte ho abbassato lo sguardo per quello che mi sono sentita dire. Finché ho capito che nessuno mi può giudicare, perché ho capito che nessuno ti può giudicare. Nessuno mi può giudicare, questo il titolo della nuova copertina di Vanity Fair Italia, dal caschetto biondo di Caterina Caselli che intonava il famoso ritornello negli Anni 60, al corpo di Vanessa Incontrada, una cover in cui l'attrice si mostra completamente nuda in tutta se stessa un messaggio contro il body shaming, che arriva da una donna che troppo spesso ne è stata vittima. Quando vedo abbassare lo sguardo ad una donna perché viene criticata per come si veste, per come si trucca, se è magra, se è grassa, quanto profumo si mette, come guida, quanto parla, quante persone frequenta. Un'artista che si è sempre fatta portavoce con parole e atteggiamenti di un messaggio positivo. Un tema sensibile, quello del corpo, soprattutto per le donne e non solo sul web. Nelle scorse settimane, infatti, una giovane ragazza è stata respinta dal Museo d'Orsay di Parigi per una scollatura giudicata dai funzionari della struttura troppo succinto. per lei si sono mosse anche le Femen, con un blitz all'interno del museo. Non si tratta di episodi isolati. Vanity Fair prova a rompere gli stereotipi, dando voce al corpo e ai pensieri di Vanessa Incontrada mettersi a nudo per mettere a nudo una cultura maschilista e dei tabù ancora per troppi versi ancorati a quei lontani Anni 60, una scelta coraggiosa e vera.