VIDEO Roberto Bolle risponde agli utenti di Sky TG24

31 mag 2019
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Ci sono stati alcuni momenti molto difficili da giovanissimo, quando sentivo la nostalgia di casa, stavo da solo a Milano avevo 11, 12, 13 anni, sono stati anni veramente difficili e a un certo punto volevo tornare a casa, ma la passione per la danza è stata più forte e la consapevolezza di avere un'opportunità unica, studiare al teatro alla Scala è stata quella molla che mi ha fatto rimanere e quindi capire quello che veramente volevo fare nella vita. Diciamo che veramente capire quella che è la propria passione mi ha sempre aiutato e credo che possa aiutare tutti a dare un senso alla vita e a capire quello che uno vuole veramente. Assolutamente sì, soprattutto se la si sa portare ai giovani. Io cerco di farlo unendo la danza classica, contemporanea, con delle tecnologie con effetti visivi, led wall in scena, luci particolari. Quindi cerco di portare la classicità verso una dimensione futura, portandola nella contemporaneità, usando anche tecnologie virtuali e dinamiche che oggi la tecnologia ci permette. Un mito, è sempre stato il mio idolo, punto di riferimento, un grandissimo artista, ma anche un uomo che ha saputo rinnovare la danza classica e portare il ruolo del ballerino classico maschile ad altissimi livelli, al pari delle partner femminili, perché prima l'uomo era sempre un gradino sotto. Con Nureyev, invece, l'uomo è protagonista, tanto quanto la donna. Mah, non lo so. Credo che comunque continuerò, sempre a ballare la danza è la mia vita lo sarà sempre. In una forma o in un'altra credo che il mio corpo, ballerà per sempre. La routine alimentare è molta anche quella. Diciamo che io cerco di alimentarmi con cibi sani, che non appesantiscano il mio corpo, perché altrimenti questo compromette, appunto, i miei allenamenti, le mie performance, quindi quello che è il nutrimento del mio corpo, il carburante del mio corpo, deve essere il più possibile sanno, genuino e nutriente. Io poi mangio tantissimo, mangio veramente tanto, perché consumo tanto, però, bisogna farlo consapevolmente e farlo bene. Non di danza classica, perché bisogna iniziare quando si è molto giovani, però gli altri balli sì, voglio dire, anche questa settimana di OnDance abbiamo lo swing, il tango, il liscio. Il tango, ad esempio, è un ballo meraviglioso, che uno può iniziare anche tardi nella vita e diventare degli ottimi ballerini ed è veramente, sappiamo tutti, straordinario. Tante cose ho messo da parte. Qualcuna non l'ho ritrovata perché, ad esempio, ho dovuto rinunciare a gran parte della spensieratezza dell'età giovanile, dell'adolescenza e quello, ovviamente, non lo puoi ritrovare, lo perdi. Ci sono stati tanti sacrifici nella mia vita, però sono contento di averli fatti perché ne è valsa la pena e perché sto costruendo qualcosa di assolutamente unico e incredibile, questa festa della danza, di OnDance, veramente mi ripaga di tanti sacrifici, di tanti sforzi e per me è una gioia incredibile. Finiremo domenica, in piazza Duomo, con una grande festa e credo che anche quello sarà uno dei momenti più belli della mia vita.

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