Si è risolto tutto con un avviso congiunto presentato al tribunale di New York, Woody Allen e Amazon hanno chiesto l'archiviazione della causa da 68 milioni di dollari che il regista 4 volte premio Oscar, aveva presentato contro la società di Jeff Bezos. Tutto era iniziata a febbraio, dopo la decisione della società di sospendere la produzione di 4 film e la distribuzione di uno appena terminato: "Un giorno di pioggia a New York". È una decisione che Amazon aveva dichiarato di aver preso dopo aver ritenuto infelici alcune dichiarazioni del regista riguardo il movimento me too ma che secondo Woody Allen erano ancora legate alle accuse, mai provate, dei presunti abusi sessuali sulla figlia adottiva Dylan. Un'ombra che se da un lato potrebbe aver portato Amazon alla paura di un flop commerciale, dall'altro aveva convinto il regista a rivolgersi in tribunale. Gli avvocati non hanno commentato i termini dell'accordo, in cui però, secondo alcune voci, non ci sarebbero stati vincitori. "Un giorno di pioggia New York", che uscirà in Italia il prossimo 28 novembre, era stato messo in un cassetto per parecchio tempo, secondo quanto più volte detto dallo stesso Allen, ma aveva trovato solidarietà anche in Italia, con appelli affinché l'uomo e l'artista venissero giudicati separatamente. Uno in tribunale, l'altro nelle sale cinematografiche. Le molestie che la figlia Dylan ha dichiarato di aver subito all'età di 7 anni erano state da lei ribadite in una lunga intervista nel gennaio del 2018 e sempre confermate dall'ex compagna di Allen Mia Farrow. Dal canto suo il regista ha alternato ogni volta il silenzio alla presentazione del risultato negativo di ben due indagini.