Non sono semplicemente immagini, sono storie, sentimenti, attimi di vita. Sono scatti rubati al quotidiano, alla fame, alla paura, alla disperazione, ma anche alla gioia, all'amore, alla speranza. Arriva in prima assoluta italiana al Palazzo delle Esposizioni di Roma il World Press Photo 2019, fino al 26 maggio. Credo che la mostra sia il risultato di un giusto equilibrio, con fantastiche immagini di natura che si riferiscono anche a problematiche ambientali. Lasciamo molto spazio alla sofferenza umana e ovviamente ci sono le notizie di cronaca che sono il cuore da sempre delle nostre esposizioni. C'è il nostro mondo, quello che se non conosciamo per esperienza diretta, lo abbiamo imparato a conoscere dalla cronaca che ci arriva da ogni angolo del pianeta, come la frontiera tra Stati Uniti e Messico o la guerra in Siria. Questa fotografia ha la capacità di portarci dentro il dettaglio della cronaca che poi spesso, come da tradizione per il World Press Photo diventa anche documento storico. Più di 4.700 fotografi provenienti da 129 Paesi hanno presentato qualcosa come 78.801 immagini, valutate poi da una giuria indipendente. C'è la vita insomma, quella che ci costringe a tenere gli occhi aperti, grazie al lavoro di fotoreporter la cui urgenza è la verità, contro le fake news di cui in troppi si cibano.