“Andate tutti affanculo”: questo è il titolo del romanzo degli Zen Circus, scritto insieme a Marco Amerighi e pubblicato da Mondadori. Si chiama così anche un loro disco, uno dei 12 finora usciti da questo gruppo alternativo e popolare. “La narrazione di questo romanzo, che noi chiamiamo anti-biografico, ripercorre le nostre adolescenze, le nostre decisioni di fare una band, l'inizio del nostro lavoro e si conclude proprio quando noi decidiamo di far uscire questo album”. “Alla base volevamo raccontare cosa vuol dire crescere non solo negli anni '90. Gli anni '90, l'Italia, gli eventi del mondo che ci sono. Si parte dalla strage di Capaci, si va avanti fino al 2001, al G8, all'11 settembre, e si arriva fino a quando un comico comincia a pensare di fondare un partito politico”. “È inscindibile, comunque, il rapporto tra noi, la musica e l'Italia diventa un po' il luogo della tragedia, nel quale si svolge poi tutta questa faccenda qua”. Musica e vita si intrecciano; nelle canzoni e nel libro gli Zen entrano come sonde nell'anima dei personaggi principali e secondari. “Il libro volevamo fosse una lunga canzone. Nelle nostri canzoni c'è il paese Italia nel momento in cui viene cantato, ci sono i genitori, c'è l'amore, ma non solo romantico, c'è anche il fallimento, perché altrimenti non ne canta più nessuno”.