"Signor Aldo una notte magica?" "Stupenda, con la vittoria dell'Italia è stata importantissima". "Con chi l'ha vista la partita?" "Con mia moglie". "Si è sofferto?" "E un tantinello, le pulsazioni erano a 150". "Ma ha sentito Roberto?" "No gli ho fatto l'imbocca al lupo. Stanotte già dormivo ... non lo so". "Adesso che cosa vuole dirgli?" "Io non devo dire niente. Che continua a lavorare come sta facendo e il gruppo dei ragazzi, e che ci fosse qualche altro ragazzo che emerge, che in Italia ci sono". "Jesi ha festeggiato insieme a voi. Tutta la città è tappezzata dai manifesti, dai poster con le foto di Roberto" "Tutti, tutti, sono stati tutti bravi". "Che emozione è stata?" "Grossa è stata, un'emozione grossa. Perché più di tutti ha fatto felice 60 milioni di italiani. Ha fatto un lavoro sano, dove tutti questi ragazzi, ha contribuito a migliorare, come erano partiti". "Adesso ha fatto la storia, eroe nazionale Roberto?" "Non è un eroe, ha fatto delle cose importanti, che io troppe ne ho viste di partite, ne ho viste tante e tante volte, quando Roberto non giocava, rimanevo male. Un ragazzo di 23 anni, 24 anni non gioca. Era uno dei migliori calciatori che c'era in Italia, compresi Vialli, Baggio. La cosa più bella è che ha vinto gli Europei tutto il gruppo". "Quali qualità riconosce a suo figlio, la più importante?" "Che lui ha l'occhio più lungo degli altri quando fa le sostituzioni. Io giocavo al calcio fino alla terza Categoria". "La passione per il calcio l'ha trasmessa lei?" "Io sempre ce l'ho. Gliel'ho detto io dal '47 che sto nel calcio e comunque la più grossa soddisfazione è la contentezza che ha dato a me padre e alla madre, a tutta la famiglia e a tutti gli italiani. Grazie Roberto".