È morto l'eroe della mia infanzia Leo, sono veramente costernato. Assieme a Pelé era considerato il più forte attaccante del mondo, non si sbloccava, poi alla fine si sblocco nei quarti di finale col Messico, segnò alla Germania, ma era veramente, per il suo modo di essere, era un padre della patria. Secondo me Gigi Riva è stato un padre della patria e come tale dovrà essere salutato e poi conosciamo delle persone di grande valore e conosciamo delle persone di scarso valore, anche se sono magari dei giocatori eccellenti e quindi quando coincide la grandezza della persona con la bravura del giocatore è una cosa che ci resta dentro. Sono stato veramente privilegiato a conoscere bene Gigi Riva. Per la vittoria del 2006 Gigi era molto infastidito dal fatto che diversi uomini politici, dopo aver riempito di critiche la Nazionale, erano tutti pronti a saltare ma proprio fisicamente perché c'era il pullman scoperto che sarebbe arrivato al Circo Massimo, e un sacco di questi erano pronti a saltare e saltavano anche su quel pullman per andare a festeggiare il titolo mondiale, era proprio il saltare sul carro del vincitore nella sua accezione più evidente, io non c'ero quel giorno, e Totti ricordava di come andando da Ciampino, o a Pratica di Mare, non so dov'erano atterrati, a Palazzo Chigi, ecco, il primo ricevimento vedeva Riva sempre più nervoso che lo dovevano in qualche modo trattenere gli altri dirigenti e così, e quando arrivo e vide un po' l'aria che c'era in giro scese e chiamò un taxi e tornò in Sardegna. Questo era l'uomo che abbiamo perso oggi.