È stato indubbiamente, insieme a Roberto Baggio, i due esempi più importanti che ho avuto da diciottenne in arrivo alla Juventus. Una Juventus ricca di tanti giocatori tanti campioni, loro due, ovviamente, arrivando da quello che avevano fatto l'anno prima, vincere la Coppa Uefa, da quello che rappresentava per la Nazionale Italiana, per gli attaccanti in generale no? Il numero 9 per eccellenza, il numero 10 per eccellenza. Ecco, sono stati enormi per me. Luca, nello specifico, ovviamente era e poi diventato anche il mio capitano. Ed è così che mi piace ricordarlo così che lo chiamavo sempre anche, anche ultimamente insomma. E lo è stato. Lo è stato sul campo, lo è stato fuori dal campo, lo è stato la prima volta che quando facevamo le doppia sedute mi ha aggregato alla prima squadra, mi aveva invitato a mangiare con tutti a Torino. Quindi, una voce rassicurante, una voce decisa, un personaggio che ispirava non solo luce, ma ispirava carisma, ispirava determinazione. Ispirava la voglia di mettere petto in fuori, di affrontare qualsiasi tipo di sfida.