L'interrogativo gli sopravviverà. Chi è meglio 'e Pelé? Maradona o Pelé? Un paragone impossibile eppure imprescindibile. Così almeno appare a tutti noi. Si è già aggiunto un terzo elemento di paragone, Messi più di Cristiano Ronaldo. Tra i tre vertici del triangolo non c'è più spazio per nessuno. Sono sprofondati tutti da Best a Bobby Charlton, da Sivori a Cruijff, da Platini a van Basten e Ronaldo e prima ancora Di Stefano e Puskás. Grandi, grandissimi ma non immensi. Un nome brevissimo, due sole sillabe. Eppure lo ribattezzarono mille volte. O Rei e la Perla nera, tra i due sinonimi più usati e poi abusati quando invano si tentò di operare una clonazione. Il mondo intero, a partire dal mondiale del '58, imparò a recitare: Edson Arantes do Nascimento più di uno scioglilingua era una litania da pronunciare con rispetto. Identificava un'idea non una persona. Destro, sinistro, dribbling, colpo di testa, punizioni e acrobazie. Non c'era modo nel toccare il pallone nel quale quel ragazzo arrivato dal Santos non eccedesse. Così almeno si leggeva nei resoconti dei suoi cantori. Si perché Pelé più che vedersi si leggeva. Le imprese arrivavano da queste parti del mondo attraverso poche immagini e tanti racconti. Prodezze che sembravano ancora più mitiche, anche aver giocato contro Pelé era un'esperienza da raccontare ad amici e parenti per anni. Giovanni Trapattoni dovette gran parte della propria fama da calciatore a una marcatura tanto asfissiante da costringere Pelé a chiedere il cambio dopo meno di mezz'ora. Non c'era stagione dell'anno in cui non arrivasse notizie di una vittoria: campionato, coppa, torneo e poi ogni quattro anni un mondiale. Una sequenza partita della Svezia e chiusa nel '70 con la finale di Città del Messico contro l'Italia. Con un grande infortunio che gli rovino la gioia in Cile e quella dannata edizione del '66 dove era scritto nelle stelle che dovessero vincere i maestri inglesi. Dopo il Papa era l'uomo più noto sulla terra.La ragione per cui gli americani deciso di ingaggiarlo quando provarono a trasformare in business il gioco del calcio. Fu il miracolo che non riuscì a Pelé. Accettò tutto, anche di shootout e le soste per bere, a pagamento, la Coca-Cola. Tre anni dal '74 al '77, mille giorni con i gol che le statistiche gli attribuiscono dal '69, un numero incredibile al quale nessuno mai si avvicinerà. Non c'è riuscito Maradona e non ci riuscirà Messi. Basterà questo per stabilire se ci sarà davvero una meglio 'e Pelé?.























